lunedì 20 ottobre 2014

Zelda: A Link Between Worlds... Secondo Antony

Per leggere la recensione di Tivo sul medesimo titolo click qui


Piattaforme: Nintendo 3DS

Genere: Action-Adventure

Sviluppatore: Nintendo

Data di uscita: 22 Novembre 2013

Giocato su Nintendo 3DS XL






Tra i giochi più famosi che Nintendo può offrire e che più hanno colpito in senso positivo il cuore dei videogiocatori, soprattutto quelli di vecchia data, c’è la pluripremiata saga di The Legend Of Zelda, famosa soprattutto per l’intramontabile Ocarina Of Time che all’epoca fu di una tale carica innovativa da rivoluzionare completamente il modo di vedere i videogiochi di quel periodo. Di tempo ne è passato e dopo il suo remake su 3DS ecco che arriva un nuovo capitolo sulla suddetta console dal titolo The Legend of Zelda: a Link Between Worlds che promette di essere un ritorno ad alcune meccaniche che col passare degli anni si sono perse.


Svegliamoci ancora una volta.
Una delle cose che da sempre caratterizza questa saga è l’art direction di qualità, capace di far riemergere quel bambino che è dentro ognuno di noi ma che siamo costretti a nascondere nella vita di tutti i giorni. Zelda: A Link Between Worlds ci catapulterà nuovamente in un mondo sereno e tranquillo, una fiaba, regalandoci quel senso di serenità e di pace interiore che solo i titoli Nintendo, con il loro design superlativo e la loro colonna sonora riescono a trasmettere, facendoci subito apprezzare la fiabesca Hyrule e l’oscura Lorule. Naturalmente The Legend Of Zelda deve narrare una storia, ed ancora una volta ci appresteremo a sconfiggere il nemico di turno, Yuga, che vuole risvegliare il potere di Ganondorf per scopi tutt’altro che nobili. Noi saremo gli unici in grado impedirlo in quanto possessori della triforza del coraggio e del potere dell’affresco gentilmente offerto da Yuga durante il primo scontro, che ci permetterà di sfruttare delle brecce dimensionali, permettendoci di recarci a Lorule salvando così i sette saggi. La trama in realtà è un elemento secondario della produzione, scorre in maniera semplice fino alle ultime ore di gioco, ma guadagna punti nel finale grazie ad una serie di colpi di scena che ci hanno lasciato più che soddisfatti. Non aspettatevi notti insonni comunque.



I pennelli sono fuori moda
Proprio la meccanica dell’affresco, poco prima accennata, è una novità talmente ben implementata da cambiare pesantemente il gameplay pur mantenendone la formula che tutti conosciamo. Il nuovo potere ci dà la capacità di diventare dei dipinti, permettendoci di muoverci lungo l’asse orizzontale di un muro, dandoci la possibilità di raggiungere dei posti altrimenti irraggiungibili o di usufruire dei numerosi squarci spazio/temporali tra Lorule ed Hyrule. Naturalmente ci sono dei limiti legati al movimento: non potremo surclassare ostacoli, il che significa che un lampadario od una corrente d’acqua limiterà il nostro cammino, inoltre dovremo fare i conti con un tempo limite massimo per poterne usufruire. Questa nuova meccanica è insomma ben calcolata, permette svecchiare (nel modo giusto tra l’altro) il gameplay e di guardare in un’ottica diversa rispetto al passato i vari dungeon, molto, molto ispirati e tutt’altro che semplici.
Quest’ultimi sono un gradevole ritorno (seppur non completo) alla difficoltà del passato. Alcuni rompicapo che ci sono stati proposti ci hanno portato a ragionare per qualche minuto prima di venirne a capo, regalandoci una certa soddisfazione una volta svelato l’arcano che ci bloccava il cammino. Come in passato tra l’altro, alcuni dungeon non saranno raggiungibili senza risolvere una specie di pre-enigma (in alcuni casi veri e propri dungeon minori) risolvibili solo con un oggetto specifico acquistabile o affittabile da Flavio, il nostro mercante di fiducia.
Si può dire che i principali difetti di questo gioco risiedono nel combat system e nelle boss fight. Il primo è forse un po’ troppo semplice e simile a quello di Ocarina con addirittura qualche mossa in meno e le seconde troppo semplici e poco ispirate. Non spenderemo troppe parole sul sistema di combattimento in quanto chi compra Zelda difficilmente lo usa come metro di giudizio, ma la difficoltà dei combattimenti e delle boss fight è davvero ridicola, basti considerare che la prima morte è avvenuta dopo 20 ore di gioco per di alcune distrazioni esterne al videogioco.



Davvero portatile
Quando un gioco punta al mercato delle console portatili bisogna tenere in considerazione il tipo di utenza che ne usufruisce. La maggior parte delle volte vengono utilizzate da persone che hanno poco tempo libero o che non si possono permettere lunghe sessioni di gioco. Nintendo questo lo sa e per garantire la portabilità hanno sparso per tutto il mondo di gioco dei punti di viaggio veloce che permettono di essere usati in qualunque momento. Naturalmente andranno attivati prima di essere operativi. Anche nei templi è stato inserito qualcosa di simile: una volta raggiunto metà dungeon si attiverà un checkpoint che ti porta all’inizio di esso o viceversa, così da permettere al videogiocatore con poco tempo di salvare senza perdere i progressi fatti. Nulla da dire sulla longevità, che tra i tantissimi segreti di cui è costellato e le varie vicende che dovrete affrontare sarete impegnati per un bel po’.

Tirando le somme
The Legend Of Zelda: A Link Between Worlds è un gradito ritorno alle origini, e la meccanica dell’affresco vi porterà ad osservare i dungeon in tutt’altra ottica rispetto al passato, ma il titolo non è esente da difetti, soprattutto per quanto concerne la difficoltà degli scontri. Se siete quindi disposti a chiudere un occhio sul combat system e sulla estrema facilità dei boss, allora non c’è nessun motivo per non acquistare quello che, a conti fatti, è uno dei migliori titoli presenti su portatile. Buon divertimento a tutti





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Pregi:                                                                        
-          Art Direction notevole
-          Dungeon Impegnativi
-          Davvero portatile
-          La meccanica dell’affresco funziona bene

Difetti:
-          Boss deludenti
-          Combat system superficiale


Voto: 8,5

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