giovedì 11 settembre 2014

Wilfred (US), un tuffo nella psicosi di Frodo

Persino a leggere la trama di Wilfred, serie comedy del 2011 (conclusasi da poco negli USA, tra l'altro) basata sull'omonima serie australiana, si resta un po' straniti. Perché questa è Wilfred: straniante, onirica, atipica. Eppure capace di avere una certa profondità, nonché una quantità di misteri e domande ancora irrisolte (siamo, in Italia, esattamente a metà serie) che neanche The Leftovers.





Frodo Ryan (Elijah Wood), un giovane avvocato depresso e dalla vita fallimentare, decide di porre fine alla sua esistenza ingoiando circa tre chili di medicinali. Ma qualcosa va storto, e il sonno eterno non arriva. Sorpreso, Ryan esce di casa e fa la conoscenza di Jenna, la sua nuova vicina (love at first sight, yeah) e, soprattutto del suo cane Wilfred:



Sì, lui. L'uomo vestito da cane. 
Ora, parliamoci chiaro: Jenna e Wilfred non sono ovviamente una coppia di feticisti che amano farlo quando uno dei due è vestito da animale e sì, fa maledettamente caldo per indossare quel costume.
Il fatto è che solo Frodo Ryan vede Wilfred come uno strano uomo (Jason Gann) con quell'altrettanto strano costume. Tutti gli altri, Jenna compresa, vedono solo un cane. Perché di questo, in effetti, si tratta (forse).

"Hai dei DVD? Adoro Matt Damon."
Questa la premessa di un'amicizia profondissima, quella che si instaura tra Ryan e Wilfred, che trascorreranno intere giornate a fumare un bong nel seminterrato. Non una vita perfetta, specialmente per uno che ha appena tentato di suicidarsi, eppure Wilfred si dimostra, in ogni episodio, in grado di aiutare il depresso, insicuro e debole Ryan ad affrontare e risolvere i suoi problemi.
E come lo fa? Manipolandolo, perlopiù. Sfruttandolo per soddisfare i suoi desideri, che nel 100% dei casi hanno a che fare con il cibo o con il sesso. Forse è qui che sta il problema principale della serie: la ripetitività che, ora come ora (fine della seconda stagione italiana) non mi ha stancato, ma chissà quanto può resistere ancora. La formula fissa è: Ryan ha un problema, Wilfred ha un problema, Wilfred tenta di usare Ryan per risolvere il suo problema, Ryan cerca di opporsi, Ryan ha l'illuminazione e capisce che Wilfred aveva ragione.
Certo, è anche vero che, dopotutto, Wilfred non è altro che una manifestazione del subconscio di Ryan e quindi è così che deve essere.


A parte questo, Wilfred continua a tenere alto il mio interesse, grazie alla presenza di Jason Gann, co-creatore e vero personaggio comico della serie, che, per quanto sfoggi perlopiù un umorismo volgare e "di bassa lega" riesce ad essere un personaggio unico, che non si fa sfuggire delle trovate geniali, come le gag con l'orsacchiotto Teddy e un apprezzatissimo cameo del compianto Robin Williams. Ammirevole, inoltre, il fatto che Wilfred, essendo un cane, si comporta come tale, e non come uomo mascherato da cane: sembra una cazzata, ma guardando la serie non si può non notare come il personaggio sia sempre e comunque coerente con sé stesso. Elijah Wood, invece, non riesce a distaccarsi, purtroppo, dallo stereotipo di "ragazzo insicuro".
Ma non è solo l'umorismo quello che apprezzo in Wilfred: adoro anche ciò che rappresenta, ovvero la forza interiore di un uomo che tenta di salvare sé stesso, di rialzarsi anche quando tutto sembra perduto.
Dateci un occhio. Non è priva di difetti, però è decisamente godibile.

LA CITAZIONE DELLA SERIE:
Jenna: "Cattivo Wilfred! Molto, molto cattivo!"
Wilfred: "Molto, molto puttana!"

E ora, se scorrete un po' verso il basso, qualche commento spoileroso e teorie del complotto.
















SPOILER E DOMANDE 
Ripeto che sono arrivato solo alla fine della seconda stagione, se qualcuno ha già visto il finale e sa qualcosa, lo prego di TACERE.
Dunque, da dove comincio... questo seminterrato, esiste o non esiste? Gli stessi protagonisti accennano più volte all'incertezza della sua effettiva esistenza (e in effetti nessun altro è mai entrato lì), ma se non esistesse... allora Ryan sarebbe ben più problematico di quanto non lo sia già, perché passerebbe quasi tutto il suo tempo a fumare in un armadio con un cane.
Chi è l'uomo che ogni tanto compare ed è in grado di vedere Wilfred come lo vede Ryan? È ovvio che anche lui è collegato al subconscio del protagonista, ma allora perché compare solo in determinate circostanze?
Abbiamo visto, nel secondo season finale, che Wilfred è una parte di Ryan molto meno giovane di quanto sembri. Quand'è che è davvero entrato nella testa di Ryan?
E infine... perché Ryan non è morto? È ovvio che c'è qualcosa di strano nel fatto che il frullato di farmaci che si è scolato nel primo episodio non abbia mai avuto effetto, se non nella comparsa di Wilfred (anche se non possiamo esserne sicuri). Certo è che, se alla fine viene fuori che "era tutto un sogno pre-morte", sentirete un tonfo, come di qualcosa che cade per terra. Saranno le mie palle.

La mia teoria: Ryan vede Wilfred a causa dei farmaci che si è sparato nel pilot, che invece di ucciderlo gli hanno causato qualche problemino in zona cervello. Quando l'ha disegnato, da piccolo, era semplicemente l'invenzione di un bambino, che poi si è manifestata nuovamente anni dopo, perché... ehi, non sono Freud. Probabilmente delle particolari emozioni collegate al (non) suicidio hanno scatenato dei ricordi di un periodo della sua infanzia che ancora non conosciamo.
Le uniche cose che non mi spiego sono quel dannato seminterrato e l'uomo misterioso che vede Wilfred, o meglio, che vede Jason Gann. 

Per il resto, non ho apprezzato molto il colpo di scena sulla nuova ragazza di Ryan, totalmente inatteso, senza indizi che potessero anticiparlo.
Attendo con ansia di fare la conoscenza del padre di Ryan!

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