venerdì 4 luglio 2014

Il non richiesto Final Fantasy XIII-2

Gentili ospiti, mettetevi comodi, prendete da bere, prendete uno snack, regolate il vostro sedile, perché sto per prendere Final Fantasy XIII-2, seguito non richiesto di Final Fantasy XIII, e farlo a pezzi, come se avesse offeso la mia famiglia.




Qualche giorno fa, dopo aver finito Final Fantasy XIII-2, mi è preso un attacco di nostalgia e sono andato a rivedermi il trailer di Final Fantasy XIII che, ancora oggi, considero uno dei trailer più intesi ed emozionanti che abbia mai visto. 



Probabilmente per merito anche della voce di Leona Lewis, da questa sequenza di estratti dalle cutscene del gioco emergeva l'idea di una storia profonda ed emozionante, di ampio respiro. Cosa che, alla fine dei conti, Final Fantasy XIII riusciva a proporre, seppur con qualche sbavatura e un gameplay ampiamente dimenticabile. Non è stato il mio Final Fantasy preferito, ma l'ho giocato fino alla fine con piacere.
Ecco, Final Fantasy XIII-2, partendo da premesse inventate su due piedi dopo aver concluso lo sviluppo del predecessore, riesce a rovinare anche l'unico aspetto che lo impreziosiva: la trama.

Immagine presa dal dietro le quinte del gioco: è il momento in cui Lightning legge il suo nuovo copione.
Una cosa che amavo di Final Fantasy XIII era il fatto che i protagonisti fossero non solo persone comuni, ma persone odiate dalla società, vittime di discriminazione per colpa di un tatuaggetto sul braccio - un po' come gli anziani con i ciòvani d'oggi. Il (ripeto) non richiesto seguito, prima di tutto, manda la cosa a whores trasformando Lightning (protagonista del prequel) in un protettrice immortale di una dea (cancellando del tutto il suo carattere) e Serah (sua sorella, qui protagonista) in un qualcosa di collegato agli dei che non ho ben capito. La storia L'Cie - Fal' Cie? chiedo io. LOL, mi risponde il gioco, quella era roba vecchia, ora beccati i VIAGGI NEL TEMPO!
I viaggi nel tempo sarebbero una cosa bellissima, se non fosse che vengono usati per rendere interessante una trama che di interessante non ha niente, e nove volte su dieci creano casini e basta.


Difatti tutta 'sta cosa dei paradossi non regge (a partire dal paradosso principale, quello di Lightning) e si percepisce benissimo, durante il gioco, mentre si risolvono problemi perché bisogna far fare qualcosa a quei due poveri cristi, che tutto questo gioco non era previsto. 


Quei due poveri cristi a cui accennavo poc'anzi sono i nuovi protagonisti: Serah, la classica eroina da J-RPG giapponese, e Noel, il classicissimo eroe da J-RPG giapponese. Due perfettini insopportabili, che in quindici-venti ore di gioco (facendo solo le missioni principali) non riescono a intrecciare un mezzo legame che non sembri unire due persone proveniente da pianeti diversi. Il rapporto tra Serah e Noel è paragonabile a quello tra due attori alle prese con la loro prima scena di sesso: fanno quello che devono fare perché lo devono fare, ma l'imbarazzo tra i due è enorme e si finisce per non credere a una sola parola di quello che dicono. Final Fantasy XIII-2 è, in questo senso, sia narrato che recitato male, con due protagonisti che fanno a gara per tutto il tempo a conquistarsi un posto nel fondoschiena del giocatore.


Il gameplay non si limita a proporre lo stesso sistema di combattimento del predecessore, no. In qualche modo, incredibilmente, riesce a peggiorarlo. Ma non parlo di modifiche apportate nel sistema in sé (la possibilità di catturare ed evocare mostri non cambia di una virgola il sistema, non fatevi infinocchiare), quanto delle battaglie vere e proprie. Nemici piatti, noiosi, da un design (e questo è un problema che la serie si porta dietro da un po', bisogna dirlo) orribile con poche eccezioni, da sconfiggere semplicemente premendo X in continuazione e cambiando "optimum" (ovvero i set che diversificano i comandi di magia da quelli d'attacco, per esempio) ogni tanto. 


E no, la possibilità di far scegliere al gioco in automatico i comandi più adatti non è motivo di critica: è una scelta che ritengo condivisibile.
Perché tanto i comandi sono tutti uguali.

Cosa salvo? La maggiore libertà d'azione. Gli sviluppatori hanno saputo ascoltare le critiche e hanno strutturato questo (non richiesto) sequel su ambientazioni liberamente esplorabili e (più o meno) articolate. Sacrificando tutto il resto, certo, ma l'hanno fatto. 
Per il resto? Un salto implementato malissimo, missioni secondarie così interessanti che non ne ho fatta mezza, collezionabili, il casinò... cose perlopiù dimenticabili.

La grafica però è bella.


VOTO: 4
Un abominio.

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