martedì 8 aprile 2014

Ni No Kuni: l'incanto

Questo blog parlava di videogiochi, vero? Già. Ma beh, quando un gioco ti tiene impegnato 50 ore, non è che uno possa inventarsi una recensione a metà gioco. Però 50 ore di non-noia (o quasi) sono una buona cosa. Vediamo.



Ni No Kuni, senza troppi giri di parole, è il gioco dello Studio Ghibli. Anzi, per essere più precisi, è un film dello Studio Ghibli, però è un videogioco. Insomma, il succo del discorso è: vuoi un film di Miyazaki E un bel J-RPG? Ni No Kuni, per gli amici Nino, risponde ai tuoi bisogni.
Chiariamo, per chi non li conoscesse, gli effetti principali che provocano nell'uomo la visione di un film Ghibli: leggerezza nel cuore, pace nell'anima, senso di quiete, cuore riempito di gioia. Nino fa tutto questo, a un patto: che il giocatore accetti di calarsi in quel tipo di mondo. Il racconto di Nino, infatti, molto semplice e basato più sulle atmosfere che sull'intreccio, è un po' insolito nel mondo dei videogiochi ma soprattutto dei J-RPG. È una favola, una bellissima e poetica favola che va presa in quanto tale: solo a quel punto si può apprezzare, e per apprezzare si intende adorare alla follia.


Perché ogni tanto abbiamo bisogno di una storia felice e spensierata, senza drammi troppo intensi, in un mondo che ci è totalmente amichevole, dove se le persone sono tristi è perché uno stregone malvagio ha loro sottratto un pezzo di cuore; dove per far crescere i famigli bisogna nutrirli a cioccolato, gelati e budino; dove nessun cattivo è veramente cattivo. Il finale della storia è chiaro fin dai primi minuti di gioco, eppure va bene così, perché, per questa volta, vogliamo una storia del genere. Come quando eravamo bambini e piangevamo se la storia non finiva con un happy ending. 
Quindi, colpi di scena telefonatissimi e niente eventi iper-drammatici, ma va bene così. Certo, a volte si esagera: in alcuni punti i personaggi sembrano colti da un improvviso attacco di coglioneria al solo scopo di "mascherare" colpi di scena che anche un bambino coglierebbe.
Stendiamo inoltre un velo pietoso sulla localizzazione di Lucciconio. Ora, non sto per dire quello che pensate: nella versione originale giapponese, Lucciconio parla in dialetto, quindi mi sta bene che in italiano venga reso in romanesco. Il problema è che nessun romano parlerebbe così: ogni singola parola è romanizzata al 150% e la parlata risultante è non solo difficile da seguire, ma anche forzata. 


Nonostante queste magagne, la storia scorre come deve, con qualche punto morto, sì, ma come ci si aspetta che scorra, coadiuvata da musiche eccezionali e da un comparto grafico incredibile, con qualche sequenza realizzata in Ghibli style. Un po' poche queste, peccato.


Il gameplay, gentilmente offerto da Level-5, SH specializzata da, tipo, sempre nei J-RPG, è ottimo. Per la precisione, è ciò che Pokémon X/Y sarebbero dovuti essere. Non particolarmente impegnativo (anche se alcune battaglie sono ostiche), ma profondo al punto giusto. 
Vergognosa invece, e me ne dispiaccio, l'intelligenza artificiale dei compagni, che sprecano in un attimo tutti i PM per trucidare ignobilmente la più indifesa delle creature. A mio avviso, un sistema di gambit simile a quello di Final Fantasy XII (secondo me uno dei sistemi di gestione I.A. alleata migliori di sempre) avrebbe giovato.
Molto buono è invece il senso di progressione: i personaggi crescono abbastanza velocemente e ogni missione secondaria offre delle ricompense in "timbri" che sbloccano degli interessanti potenziamenti. 


Sul discorso missioni secondarie, però, segnerei una nota di demerito per le missioni basate sul portacuore, veramente noiose e macchinose, oltre che banali.
Esiste un post-game interessante ma non ricchissimo, con tanto di boss segreto ultra-power.



Dunque, Ni No Kuni, per quanto non esente da difetti (soprattutto per quanto riguarda il gameplay), è un'esperienza che gli appassionati di gioco di ruolo orientale dovrebbero provare. Purché scendano a patti con la trama che non è scritta male, ma non è una delle più mature. Se lo farete, ne sarete incantati.
VOTO: 8,5

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