mercoledì 5 febbraio 2014

Romanzo Criminale, la serie (Stagione 1) - NO SPOILER, tranqui

Periodo di esami, periodo in cui sono costretto ad allontanarmi un po' dal pad, ma non mi va di lasciare incustodito il blog per troppo tempo, mi sento quasi in colpa, metti che poi vengono dei giovani delinquenti che lo vandalizzano commentando i post con frasi oscene.
Non avendo giochi di cui parlare, facciamo che si parla di serie TV. Di una in particolare, che mi ha colpito per due fattori che, devo ammettere, non si erano mai verificati contemporaneamente nella mia vita:
- È una serie italiana
- Mi ha fatto impazzire


Peccato non averla scoperta prima, questa serie, tratta dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che narra la storia (vera) dell'ascesa della banda della Magliana, il gruppo di giovani criminali che, tra il 1977 e il 1990, tentò di affermarsi come padrona incontrastata del crimine della capitale, cominciando come una banda di bulletti di quartiere e arrivando a costituire un nucleo piuttosto potente nel mondo criminale italiano.


Una realtà romanzata, che porta lo spettatore a schierarsi dalla parte dei carismatici membri fondatori della banda, pur sapendo che non c'è niente di morale in ciò che fanno. 
Il cast, fatto interamente di attori emergenti, riesce nel conferire un carattere forte e originale a tutti i personaggi, in special modo i protagonisti: il Freddo, il Dandi, il Libanese. Menzione speciale per quest'ultimo, interpretato da Francesco Montanari, che ha una di quelle facce che se lo incroci per strada non ci pensi due volte a correre dall'altra parte, prendendoti tutto il rischio di venire investito. Un "protagonista cattivo" come raramente se ne vedono, che non manca però di dimostrare una certa profondità in un momento particolare che ovviamente non sto qui a spoilerare: un consiglio però, non leggete la trama da Wikipedia.


Oltre ai tre fondatori della banda appena citati, notevoli anche le interpretazioni di Daniela Virgilio, che interpreta Patrizia, una prostituta che diventerà ben presto importante per un membro in particolare della banda, ma soprattutto di Marco Bocci, alias Commissario Scialoja, rappresentante della giustizia.


Ben scritta, ottimamente recitata, ma soprattutto appassionante: fa quasi strano sapere che è italiana. Peccato per la parlata in "romanaccio" stretto di praticamente tutti i personaggi, che pur essendo necessaria ad infondere un maggiore realismo, rende la comprensione, già ostica per via del gran numero di personaggi introdotti in breve tempo, un tantino difficoltosa ai polentoni come me. Anche se devo dire che in questi dodici episodi ci ho fatto l'orecchio.


Ora si parte verso la seconda (e ultima stagione), in attesa di essere ancora una volta rapiti dalla storia di questi ragazzi ambiziosi. E lunedì ricomincia The Walking Dead! 


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